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Immagine del redattoreMarco Portu

Star Weddings

Sabato pomeriggio di un freddo inverno del 1990. Avevo 4 anni, dei capelli a caschetto che solo una madre avrebbe potuto amare e una babysitter che corrispondeva alla figura di mio padre.

Dopo un'apparente indecisione iniziale su cosa fare di me, mi intimò di sedermi sul divano.

Eccoci lì. Io con i piedi che arrivavano a malapena a superare la seduta del cuscino. Lui con le mani che armeggiavano sul videoregistratore.

Non ricordo un grande scambio di battute. Si mise seduto di fianco a me, il suo braccio accogliente dietro la testa e spinse play.

Per 125' il vecchio tubo catodico mi tenne sotto scacco con navicelle spaziali, viaggi a velocità della luce e duelli con spade laser. I miei occhi sgranati erano incuranti di qualsiasi cosa non gravitasse attorno alla Morte Nera. Quelli di mio padre si posavano frequentemente su di me per carpire le mie emozioni.

A distanza di tanti anni, riflettendo su quel pomeriggio, che a suo modo ebbe un'influenza incredibile sulla mia fantasia ed immaginazione, mi sono chiesto cosa spinse mio padre a mostrarmi Star Wars.

Forse era arrivato il momento? - opzione JEDI Forse aveva semplicemente voglia di rivederlo? - opzione SITH Forse mi avrebbe disconosciuto come figlio qualora non mi fosse piaciuto? - opzione DARTH VADER

Ho sempre considerato valida una quarta opzione:


Forse aveva voglia di guardarlo con me. - opzione MAESTRO YODA

Si, quando penso a Star Wars la prima cosa a cui penso è condivisione.

La bellezza di quel film è, essenzialmente, nella persona con cui l'ho condivisa.

Allo stesso modo il giorno del matrimonio ci si circonda delle persone che amiamo.

E non lo facciamo perché almeno 4 testimoni pare siano indispensabili. Lo facciamo perché una cosa bella rimane bella, ma vissuta con le persone che fanno parte della nostra vita diventa due volte bella.

Le foto raccontano una storia dove gli sposi sono i protagonisti. Ma senza i coprotagonisti il racconto avrebbe la stessa forza?

Potrebbe esistere Star Wars senza Han Solo?

La risposta è no.

Ogni persona presente al vostro matrimonio l'avrete scelta perché sapete che contribuirà a rendere quel giorno indimenticabile.

Il fotografo, a mio modo di vedere, deve avere questa sensibilità. La capacità di leggere questa condivisione: gli abbracci, i sorrisi, la commozione.


Perché nel rivedere le foto abbiate la stessa emozione che ho io nel ricordare "quel braccio accogliente" di 29 anni fa che senza dire una parola continua a parlami ancora oggi.

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